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In questa guida spieghiamo come scegliere la migliore bici elettrica per le proprie esigenze.
Conosciuta come il mezzo di trasporto più economico e veloce, la bicicletta ha visto la sua origine, la bicicletta intesa come oggi la conosciamo, agli inizi del Novecento. Per arrivare al primo prototipo della bicicletta elettrica bisogna aspettare la metà del novecento e più precisamente il 1946. Grazie a Benjamin Bowden si ha il primo prototipo di quella che si può chiamare una bicicletta elettrica. Funzionava con un motore che recuperava l’energia prodotta dal ciclista durante i tratti in discesa. Per avere però i primi modelli di bicicletta elettrica commerciale e più similare ai modelli attuali di city bike bisogna aspettare la fine del secolo scorso e più precisamente gli anni Ottanta. Con l’invenzione di nuovi motori e nuove tecnologie, grazie ai giapponesi si iniziano a vedere nel mercato le prime, rudimentali, biciclette elettriche.
Queste, a differenza di quelle moderne, funzionavano con un motore elettrico e una batteria al Nichel-Cadmio (inizialmente nei primi prototipi giapponesi vennero usate della batterie al piombo poi sostituite per la loro pesantezza e il loro inquinamento). Un grande contributo per la diffusione delle biciclette elettriche si deve alla nota casa produttrice di moto, la Yamaha, che all’inizio degli anni Novanta decise di investire ingenti risorse alla ricerca di nuove tecnologie per la produzione e creazione di nuovi modelli di biciclette elettriche. Grazie all’interesse della casa giapponese, i risultati furono enormi e si ebbe un boom delle vendite a partire dal 1998 quando, proprio la casa giapponese, vendette oltre 40.000 unità. Grazie a questa rapida evoluzione della bicicletta e in particolar modo delle biciclette elettriche, sempre più aziende produttrici si dedicarono alla creazione e produzione di biciclette elettriche.
Nacquero così aziende in Svizzera, Francia e Italia. I primi modelli prodotti funzionavano con una tecnologia differente da quella che viene oggi utilizzata. In seguito a modifiche delle legislative imposte dalla comunità europea per la tutela della sicurezza dei ciclisti, i modelli e le tecnologie utilizzate sono cambiate e si è arrivati a produrre biciclette elettriche sempre più sicure e sempre meno inquinanti ed economiche.
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La legge e le biciclette a pedalata assistita
All’inizio della produzione delle prime bici elettriche non esistevano leggi che ne disciplinavano l’utilizzo e i materiali da utilizzare per la costruzione. Questo permise il diffondersi di bici elettriche che funzionavano anche senza il sostegno della persona umana (erano cioè dei veri e propri mezzi di trasporto meccanizzati). In seguito ad una Direttiva Europea emanata proprio dalla Comunità Europea nel 2002 (2002/24/CE) questo tipo di biciclette divenne illegale e fuorilegge. In Italia questa regolamentazione diventò effettiva solamente dal gennaio del 2003. L’intento della Comunità Europea è quello di separare i veicoli a motore meccanizzati (che, per essere utilizzati e prodotti devono sottostare a determinate regole) dai veicoli a motore non meccanizzati e funzionanti grazie all’energia umana.
Con l’introduzione di questa legge iniziò così la produzione di biciclette elettriche a pedalata assistita. Il funzionamento di queste moderne bici elettriche prevede “l’assistenza” del ciclista per poter funzionare. Le biciclette elettriche a pedalata assistita integrano il normale funzionamento di una bicicletta ad un motore elettrico. Il motore per funzionare cioè ha bisogno dello sforzo umano della pedalata. In questo modo il motore elettrico alleggerisce il lavoro del ciclista e non lo sostituisce (come invece succedeva nelle prime biciclette elettriche poi dichiarate fuorilegge). Il motore di una bicicletta elettrica a “pedalata assistita” funziona solamente al raggiungimento di alcuni requisiti. Il motore entra infatti in funzione quando la velocità non supera i 25km/h (in discesa quindi il motore di una bicicletta elettrica non entrerà in funzione). Pur essendo considerate dei veicoli a motore (anche se non meccanizzati), le bici elettriche, per il Codice della Strada italiano, non necessitano dell’utilizzo obbligatorio del casco, articolo 50 del codice della strada (come invece succede per gli altri veicoli a motore a due ruote). Per l’utilizzo delle biciclette elettriche a “pedalata assistita” non è inoltre obbligatorio nessun tipo di patente né la maggiore età. L’unico vincolo relativo alle biciclette elettriche e alle altre biciclette (apportato con l’ultima modifica al codice della strada) è la possibilità di perdere punti dalla patente (per chi ne è in possesso) se puniti.
Modelli
Grazie alla grande diffusione di questo prodotto, a partire dalla fine degli anni Novanta, esistono moltissimi modelli in commercio prodotti da aziende diverse. Per scegliere la bicicletta elettrica ideale è opportuno conoscere alcune differenze e fare una piccola analisi sull’utilizzo che poi si andrà a fare con questa bicicletta. E’ importante prendere in considerazione prezzo, qualità e tecnologia utilizzata nella produzione. Le domande da porsi sono: il tragitto che si andrà ad affrontare di quale lunghezza sarà? Lungo, medio-lungo o breve? Questa domanda serve per capire il tipo di autonomia che deve avere la bicicletta che vogliamo acquistare. Normalmente le moderne biciclette consentono di coprire un tragitto di 40 chilometri (impiegando circa tre ore per effettuare la carica). Il tragitto che si andrà ad affrontare che caratteristiche ha? Il terreno sarà ottimale e avrà molte salite? Questo ci serve per capire il peso che dovrà avere la nostra bicicletta. Affrontare tratti in salita con una bicicletta piuttosto pesante può stancare molto e affaticare il ciclista. La scelta della bicicletta deve essere fatta considerando anche il tipo di terreno. Che tipo di conoscenze si hanno in merito alla struttura di una bicicletta e alla manodopera da attuare? Questo ci serve per capire verso che marca possiamo orientarci per l’acquisto. Acquistare una bicicletta di una buona marca può voler dire spendere molto all’inzio ma, allo stesso tempo, risparmiare su manodopera (che se non conosciuta) deve essere fatta da un centro assistenza specializzato.
Quanto è importante l’estetica del telaio e si dovrà utilizzare la bicicletta in cattive condizioni atmosferiche? Se l’estetica è una condizione essenziale per la scelta della nostra bicicletta, è bene fare una rapida analisi dei modelli in commercio per scegliere quelli che più possono soddisfare le nostre richieste. E’ bene fare attenzione, se scegliete una bicicletta o un modello in vendita online, alle foto in quanto i colori la maggior parte delle volte appaiono più vivi che nella realtà. Per quel che riguarda il tipo di utilizzo che si andrà a fare della bici elettrica, soprattutto, in quali condizioni atmosferiche si andrà ad utilizzare il mezzo, è importante per poter scegliere il miglior materiale. Quanto è importante il prezzo e quanto questo è in grado di influenzare il nostro acquisto? Il nostro budget per l’acquisto, alle volte, può influenzare, anche in maniera negativa, la nostra scelta, portandoci ad acquistare un modello di qualità inferiore ma ad un prezzo competitivo.
Prezzi delle bici elettriche e migliori marche
Dalla loro nascita, nella metà degli anni quaranta, le bici elettriche hanno visto un rapido sviluppo negli anni. Con la loro diffusione, sono state sempre di più le aziende che hanno deciso di specializzarsi nella produzione di questo tipo di prodotto. Ogni marca è in grado di offrire un prodotto differente, per prezzo, qualità e tecnologia utilizzata.
EcoCity, forse meglio conosciuta come Atala. La grande casa produttrice italiana ha deciso, con l’evolversi di questo tipo di bici, di specializzare la sua produzione realizzando anche biciclette elettriche. Il costo per una bici marchiata Atala si aggira intorno ai 790 euro fino ad arrivare a modelli di 1400 euro. I tratti caratteristici delle bici elettriche Atala sono la tecnologia utilizzata per il cambio (Shimano), il suo peso ridotto e la grande autonomia della batteria.
BE 1 Elettrica, prodotta dalla casa italiana Bottecchia, che, come per l’Atala, nel corso degli anni, ha specializzato la sua produzione nelle biciclette elettriche assistite. Bottecchia impegna molte delle sue risorse per la ricerca di nuove tecnologie. L’unica differenza, rispetto alle altre marche, è l’autonomia dei modelli Bottecchia (tra i 25 e i 30 chilometri). Il prezzo per una bicicletta marchiata Bottecchia, parte dai 950 euro.
Beauty e BeautyQueen, ovvero le biciclette prodotte dalla Italwin. I modelli prodotti da questa casa produttrice sono di alta qualità e classe. Offrono il massimo della tecnologia e sono consigliati a tutti i ciclisti che dovranno affrontare terreni scoscesi e ripidi. Italwin utilizza un sistema di cambio Shimano e delle batterie al litio (che garantiscono una buon autonomia). Il prezzo per questi modelli varia dai 980 euro ai 1130 euro.
E2800 prodotta dalla Helkama. Questo tipo di bicicletta è consigliata a tutti coloro che cercano una bicicletta di grande comfort e di grande prestazioni. Questo tipo di bicicletta riesce ad offrire una grande autonomia grazie alla sua batteria al litio che riesce a sostenere oltre mille cicli di ricarica. Il design di questo modello è studiato e progettato per sostenere e aiutare il ciclista anche nelle situazioni più difficili. Dotato di forcelle con sospensione idraulica e ammortizzatore. La grande qualità degli elementi utilizzati per la produzione di questa bicicletta fanno sì che il prezzo si aggiri attorno ai 2340 euro.
C’è da dire che, per tutti colori che non vogliono acquistare una bicicletta, vi è la possibilità, in molte province d’Italia, di usufruire del bike-sharing. Questo sistema di gestione delle biciclette è una sorta di “condivisione” del mezzo. Esistono diversi metodi per la presa in utilizzo del mezzo. Dal pagamento di una tantum (che generalmente non supera i 0,50 centesimi di euro) o dall’iscrizione in un’apposito registro comunale che gestisce i vari prestiti del mezzo. La cosa interessante di questo tipo di gestione delle biciclette elettriche è la diffusione sempre maggiore della sensibilità all’inquinamento ambientale. Le bici elettriche gestite attraverso il bike sharing vengono ricaricate da un sistema ad energia solare (fotovoltaico) permettendo così di risparmiare (per i vari enti comunali) sulla corrente elettrica per ricaricare il mezzo elettrico e per la tutela dell’ambiente.
Seguendo le indicazioni proposte in questa guida è possibile scegliere la migliore bici elettrica in modo semplice e veloce.
Bici Elettriche più Vendute
Proponiamo un elenco delle bici elettriche più vendute in questo momento con informazioni sul prezzo.
Accedendo alle pagine dei prodotti è poi possibile trovare le opinioni dei clienti, uno strumento utile per capire i punti di forza e i punti deboli dei vari modelli.
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