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In questa guida spieghiamo come scegliere il migliore mulinello da pesca per le proprie esigenze.
La pesca è una delle attività più antiche dell’uomo, vestigia di un tempo in cui, il procacciarsi prede di cui nutrirsi, era condizione indispensabile per la conservazione dell’individuo. Oggi la civiltà ha reso tale necessità non immediatamente impellente, ma il desiderio di confrontarsi con la natura e di lottare con essa per la sopravvivenza non ha mai abbandonato l’uomo. Per questo motivo, l’uomo non ha mai abbandonato la pesca. Certo, col passare dei millenni si è modificata, si è evoluta. Oggi, se non effettuata per sostentamento, la si pratica per sport nel tempo libero. Anche i mezzi adoperati differiscono profondamente col passato. Il mulinello, ad esempio, è oggi uno strumento essenziale per ogni canna da pesca che si rispetti.
Modelli di mulinelli da pesca
Esistono sostanzialmente due tipi di mulinelli da pesca, a bobina fissa e a bobina rotante. Nel mulinello a bobina fissa, assolutamente il più diffuso, una manovella aziona una ghiera rotante che avvita due braccetti in cui è inserito un archetto, attraverso cui scorre la lenza che si riavvolge. Va montato su canne adatte, ma può essere impiegato in una molteplicità di tecniche di pesca, che vanno dal Bolentino, pesca effettuata sul fondale da una barca ancorata, allo spinning, pesca effettuata generalmente a recupero impiegando esche artificiali. Esistono anche modelli di mulinello a bobina fissa del tutto peculiari, utilizzati per la pesca con la mosca, tecnica nella quale sono utilizzate per esca degli insetti artificiali.
Nel mulinello a bobina rotante, invece, la manovella muove una struttura tubiforme che ruota orizzontalmente rispetto alla canna. Il mulinello ha facoltà di girare sia in folle, sia opponendo una resistenza, che può essere regolata mediante un comando di freno, che può essere a leva o a stella. Questo tipo di mulinello è adatto specificatamente alle tecniche di pesca della Traina, pesca a recupero effettuata in mare usando preferibilmente esche naturali, e del Drifting, tecnica usata specialmente nella pesca del Tonno Gigante, si effettua dalla barca in deriva. Non si possono dimenticare infine la tecnica dello Jigging, pesca sul fondale marino con esche metalliche ed assetto verticale, che richiede mulinelli a bobina rotante particolarmente progettati, e il Casting, che ha bisogno invece di un mulinello rotante che rappresenta un compromesso tecnico con il modello a bobina fissa.
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Insomma l’acquisto del mulinello deve essere preceduto, per prima cosa, dalla decisione sul tipo di pesca che si vorrà intraprendere. Generalmente la bobina fissa è molto più economica di una bobina rotante, a parità di altre caratteristiche. Considerando che è anche adatta per più o meno tutte le tecniche di pesca, daremo per assodato che la scelta d’acquisto sia caduta su un mulinello a bobina fissa. Prenderemo quindi in considerazione, d’ora in poi, solo essa nell’elencazione delle proprietà.
Bobine e telaio del mulinello
Risulta essere inutile spiegare che la bobina è il rocchetto del mulinello attorno al quale viene arrotolata la lenza. Non c’è molto da dire su questo elemento. Attualmente le migliori che si possano trovare sul mercato, a prezzi non troppo esorbitanti, sono fatte in grafite o alluminio, leggere e resistenti. Esistono naturalmente anche in plastica, più economiche, ma maggiormente soggette a deteriorarsi col tempo. Quelle più pregevoli sono composte di solito in leghe di alluminio e titanio, o alluminio e magnesio, ma hanno costi elevatissimi. La forma è un altro fattore che può fare la differenza tra una bobina e l’altra. Degne di nota sono, tra le bobine in lega, quelle forate. Sono costruite in questo modo per contenerne il peso. Un’altezza adeguata e una certa conicità sono poi necessarie alla bobina per contenere una sufficiente quantità di filo, e per renderne agevole lo srotolamento. Un consiglio che potrebbe essere utile è quello di preferire per l’acquisto un modello di mulinello da pesca che sia comprensivo di più bobine di riserva, sostituirla in un secondo momento comporterebbe un costo maggiore, e sarebbe troppo lenta, possibilmente composta dagli stessi materiali, pesi diversi potrebbero arrecare squilibrio a tutta la canna. Accertatevi infine che la bobina sia fornita di clip ferma lenza, per impedire eventuali fuoriuscite durante il trasporto. Anche il telaio del mulinello segue le stesse tipologie di materiali delle bobine. Vanno, infatti, dai polimeri, alla grafite, fino alle leghe metalliche. In quest’ultimo caso è necessario accertarsi che il telaio sia stato sottoposto a verniciatura e trattamento antiruggine adeguati. Una cosa spesso snobbata dai pescatori agli inizi intenti a comprare la loro canna o mulinello è la manovella. Risulta essere l’elemento, infatti, al quale si dà meno risalto. Eppure anche le sue caratteristiche sono molto importanti per il giusto equilibrio dell’attrezzo. I materiali impiegati per la leva vanno dalla Zamak fino alle leghe di alluminio e titanio. Persino i pomelli della leva vanno dalla semplice plastica fino alla gomma o al legno.
La frizione
Un’altra caratteristica estremamente importante per ogni tipo di mulinello da pesca è la cosiddetta frizione. Risulta essere un dispositivo composto da una serie di dischi in acciaio o plastica, che oppongono resistenza allo slittamento della lenza dalla bobina. Viene regolata con un’apposita rotella filettata, di solito fatta in plastica o alluminio, che agisce sui dischi, e fa variare la pressione sulla bobina, bloccandola più o meno. Serve ad evitare che la lenza si rompa quando la forza di trazione supera il carico di rottura. Al momento dell’acquisto, è consigliabile controllare che i dischi della frizione siano debitamente sigillati, come in fondo dovrebbero essere tutte le parti sensibili del mulinello. Ciò per evitare che polvere e quant’altro possano attaccare i dischi, facendo rischiare addirittura il blocco della bobina.
Un fattore importante che riguarda la frizione è la sua micrometricità. Si tratta del numero di scatti che deve compiere la rotella per poter effettuare un giro completo. Naturalmente, maggiore sarà la micrometricità, maggiore sarà la precisione e la dolcezza della regolazione della frizione. A seconda del modello, esistono frizioni posizionate anteriormente o posteriormente al mulinello. Chiariamo subito che non esistono particolari motivi tecnici per preferire l’una o l’altra. Si tratta soltanto di una questione soggettiva di manualità. Il pescatore può trovare più comodo gestire un tipo di frizione piuttosto che l’altro, ma tra i due non ci sono differenze di rendimento a parità di tecnologia. Con la frizione anteriore, i dischi si trovano all’interno della bobina, e la rotella è posta proprio sulla sua testa. Con quella posteriore, i dischi sono posti all’interno di appositi alloggiamenti. La rotella di regolazione è posta sul fondo del corpo. Alcuni particolari modelli, ma solo con frizione posteriore, presentano frizioni aggiuntive dette da combattimento. Possono servire ai pescatori più esperti per regolare al volo la frizione già precedentemente tarata, una volta che ha abboccato la preda, questo per fronteggiare taglie inaspettate della stessa. Mitchell, Shimano e Tica sono i maggiori produttori di mulinelli da pesca equipaggiati con tali dispositivi.
Rapporto di recupero e cuscinetti
Di solito, la prima informazione pubblicizzata di un mulinello a bobina fissa, è il cosiddetto rapporto di recupero. Si tratta di un indice che individua i giri effettuati dall’archetto del mulinello per ogni giro di manovella. Il rapporto viene espresso nella forma, ad esempio, 5:1 o 6:1 dove, con 1 giro di manovella, il mulinello genera 5 o 6 giri di archetto. C’è da considerare, però, che l’indice del rapporto di recupero in se è di scarso contenuto informativo, perché per ottenere la reale velocità di recupero, la lenza che il mulinello avvolge nella bobina ad ogni giro di manovella, bisogna tener conto anche del diametro medio della bobina. Per ottenere la velocità di recupero basta moltiplicare il diametro medio della bobina per 3,14 e per i giri effettuati dall’archetto con un solo giro di manovella. Facciamo però una considerazione. La stessa velocità di recupero è sì importante, ma non è poi così determinante. In parole povere, potrebbe essere preferibile un mulinello da pesca con una minore velocità di recupero, rispetto ad un altro più veloce, ma meno robusto, reattivo e di scarsa qualità nel materiale.
Una cosa che facilmente potrebbe sfuggire all’analisi del mulinello che vogliamo acquistare, per scarsa perizia, o non abbastanza pignoleria, è quello che riguarda i cuscinetti. Sarebbe un grave errore, perché essi concorrono, almeno quanto tutti gli altri elementi, alla qualità d’insieme del mulinello. La loro utilità sta nel fatto che rendono più scorrevoli le parti mobili, riducendone l’usura, e rendendo il lavoro di recupero e svolgimento della lenza più dolce. Un buon mulinello da pesca dovrebbe avere almeno dai 3 ai 7 cuscinetti, posti nei punti più nevralgici, quelli cioè sottoposti a maggiori sollecitazioni. Punti dove non dovrebbero mancare cuscinetti sono, ad esempio, la base ruotante dell’archetto, l’alloggiamento dove si inserisce la manovella, sotto la bobina e sotto la manopola della frizione. Per un loro funzionamento liscio, e soprattutto durevole, devono essere fatti in acciaio o di alluminio, e necessariamente sigillati. Importantissimo poi un cuscinetto aggiuntivo a rulli posto sull’alberino.
Archetto e antiritorno del mulinello
L’antiritorno è un dispositivo fondamentale. Agendo su una levetta, possiamo permettere all’archetto di seguire il movimento della manovella anche in senso orario, cioè svolgendo la lenza dalla bobina, oppure impedirlo. Può essere utile per dare lenza al piombo. La levetta che dicevamo è di solito situata nella parte retrostante il mulinello. Un altro componente vitale è l’archetto: serve a riavvolgere ordinatamente il filo nella bobina. Ad archetto alzato, il filo si svolge liberamente. L’archetto si chiude poi autonomamente al primo giro di manovella. Naturalmente, ad archetto abbassato, il filo non si svolgerà, a meno che venga sottoposto ad una forza maggiore a quella della frizione da noi tarata.
Esistono anche mulinelli a bobina coperta, privi di archetto. Il filo passa semplicemente attraverso un foro. All’acquisto del mulinello è necessario assicurarsi della presenza di un cuscinetto nel rullino guidafilo dell’archetto, indispensabile per l’integrità del filo. Occorre prestare la massima attenzione anche alla funzionalità e al materiale di costruzione dell’archetto, della molla di ritorno e del blocco in fase di lancio. Non c’è altro da dire. Abbiamo ora tutte le informazioni che potevano esserci utili per l’acquisto di un mulinello. Naturalmente, per una pesca redditizia, bisogna considerare una quantità indefinibile di tanti altri fattori, lenza, ami, esche, canne, e via discorrendo. Senza considerare poi tutti quegli elementi propri della pesa, come la stagione, il momento della giornata. Ma fatto ciò potremmo respirare il fresco profumo della brezza del mattino seduti in riva al mare, o sulla sponda di un fiume, godendoci nel frattempo il magnifico spettacolo.
Mulinelli da Pesca più Venduti
Proponiamo un elenco dei mulinelli da pesca più venduti in questo momento con informazioni sul prezzo.
Accedendo alle pagine dei prodotti è poi possibile trovare le opinioni dei clienti, uno strumento utile per capire i punti di forza e i punti deboli dei vari modelli.
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