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In questa guida spieghiamo come scegliere le migliori scarpette da punta per le proprie esigenze.
Per il balletto classico, le scarpe da punta sono essenziali, la leggiadria e la delicatezza di questo stile di danza vengono infatti accentuati dai movimenti fatti in punta di piedi. La scarpa da punta viene solitamente usata dalle ballerine, anche se in realtà moltissimo dipende da ruolo svolto. In alcuni casi, infatti, anche i ballerini potrebbero indossare queste scarpe, se la coreografia del personaggio lo richiede. Leggi la nostra guida per conoscerne caratteristiche, tipologie e come scegliere le calzature più adatte ai tuoi piedi.
Invenzione
Risulta essere difficile ripercorrere con sicurezza la storia di questo particolarissimo tipo di scarpa da ballo. Alcuni ne fanno risalire la comparsa nel XVIII secolo, e sarebbero state utilizzate soprattutto dai ballerini. L’esclusività in favore delle ballerine risalirebbe invece al XIX secolo. Coreograficamente, il passaggio a questo tipo di scarpetta si deve alla sparizione delle scarpe col tacco nel balletto classico: il piede venne quindi allenato sempre di più per determinati passi, fino ad arrivare all’estensione estrema grazie alla scarpa da punta.
La consacrazione definitiva arriva nel 1832, quando viene interpretato il primo balletto interamente realizzato sulle punte: La Sylphide. Tale occasione è densa di simbolismo, perché rappresenta l’idea Romantica della donna eterea, al di fuori del tempo e dello spazio, figura da venerare e ammirare. Grazie alla nuova scarpetta, si fanno largo anche ulteriori passi coreografici che necessitano di una scarpa più rafforzata e strutturata in maniera tale da permettere i movimenti.
Con il tempo, si ritrovano numerose scuole di danza che contribuiscono al diffondersi e all’evolversi della scarpetta da punta: ad esempio, le punte della scuola di danza inglese hanno un profilo sottile, e la punta davanti è molto squadrata, mentre la scuola russa propone delle punte a forma conica. In seguito al diffondersi di questa nuova dimensione, anche le coreografie includono sempre più passi che prevedono le punte, fino a farle diventare l’icona per eccellenza della danza classica.
Struttura
Analizzando la struttura della punta, possiamo individuare tre parti, esterna, embout e soletta.
-Tomaia
Rappresenta la facciata della scarpetta con la punta, ed è in genere rivestita con raso, anche se è possibile reperirne di diverse ricoperte con materiali meno lucidi. La parte finale della punta prende il nome di “empeigne”, e la sua altezza dipende prevalentemente dalla conformazione del piede: si distingue infatti tra empeigne alto ( piede con dita lunghe e collo del piede ben allenato), empeigne media e infine empeigne corta. La punta non è la sola parte della scarpa che deve adattarsi alla morfologia del piede: infatti, tallone e scollatura saranno calibrati opportunamente. Solitamente alle scarpe da punta viene aggiunto un nastrino, anche esso di raso, che va legato intorno alla caviglia, così da consentire una perfetta adesione della scarpa al tallone, oltre che un sostegno per i movimenti del piede e della caviglia. Alcune ballerine fissano invece questo nastro ad un piccolo elastico cucito dietro al tallone, così da lasciare la caviglia libera di muoversi. L’importante in ogni caso è non stringere troppo intorno al piede, per evitare infiammazioni al tendine di Achille.
-Embout
Questa è la parte della punta sulla quale, in sostanza, poggia il piede durante l’esecuzione del passo. All’esterno è ricoperta dello stesso materiale della suola, mentre all’interno vari strati di tela incollati induriscono la punta, avvolgendo le dita dei piedi per permetterne il sollevamento e l’estensione.
-Soletta
Risulta essere la base di tutta la scarpa, e sostiene il piede dal tallone fino alla punta. Quella interna è generalmente composta da cuoio o da policarbonato. Se il piede è molto grosso, ci sono in commercio apposite scarpette che prevedono un’ulteriore soletta, a garanzia di un maggior sostegno. Per quanto riguarda la soletta esterna, anch’essa è in cuoio, per permettere il giusto scivolamento sulla superficie del pavimento, specie quello in legno dei teatri. Solitamente, onde evitare di scivolare più del dovuto, basta intingere la scarpetta nella pece, che assicura maggiore stabilità.
Come Scegliere Scarpette da Punta
Per ogni piede c’è una scarpetta, e questo non è solamente uno slogan. Infatti, buona parte delle scarpette da punta sono realizzate a mano, sulla forma del proprio piede, ed è quindi plausibile dire che non ne esiste un paio uguale all’altro. Quando si devono acquistare queste scarpe da ballo è quindi necessario fare molta attenzione alla prova, perché solo questa riuscirà a definire se la scarpa è quella che fa per voi. Anzitutto, sembrerà banale, ma è necessario che le scarpe non siano mai “troppo”: troppo strette o larghe, piccole o grandi.
La giusta scarpa si adatta perfettamente al vostro piede, ed è anche quella che vi permetterà di muovervi meglio quando eseguite la coreografia. Ognuno di noi conosce il proprio corpo, e soprattutto le ballerine con più esperienza sanno che il piede deve essere libero di muoversi. Specie se si utilizzano delle protezioni per la punta, è opportuno provare la scarpa anche con la stessa, per vedere se calza comunque in maniera comoda.
Se volete avere la prova infallibile che la scarpa non è troppo piccola, quando la provate, mettetevi in punta e provate a pizzicare il tessuto della scarpetta sul tallone. Nel caso non ci riusciate, allora vi converrà prenderne un paio più grande. Se poi facendo la punta la suola si piega, significa che la scarpa non è di buona qualità. Infine, quando cucite il nastrino, ricordatevi di non stringere troppo: potete regolarvi ricordandovi che tra la caviglia e il nastro deve passare un dito.
Preparazione delle punte
Acquistata la vostra scarpetta da punta, bisognerà cucire sulla zona intorno al tallone i nastri e gli elastici di cui avete bisogno per sostenere caviglia e piede. Per capire dove sia meglio cucire tali nastri, è sufficiente piegare la parte posteriore della scarpina fino a raggiungere con l’estremità la punta. Il nastro deve quindi essere cucito all’altezza della piegatura. Per tenere ben ferma la caviglia potete anche assicurare un elastico da cucire sempre sulla parte in fondo della scarpina, in centro, in modo che faccia il giro della caviglia, come se indossaste un cinturino.
Se volete evitare che le cuciture del tessuto saltino a causa dell’usura della scarpa, potete rinforzare con dei punti l’estremità del tessuto sull’empeigne, intorno alla base. Anche se questa saldatura richiede molto tempo, sicuramente il risultato farà valere i vostri sforzi. Se invece volete affidarvi ad un rimedio più alla mano, potete passare semplicemente della colla o dello smalto trasparente, per tenere fermi eventuali fili che si scuciono.
Tale escamotage, certamente più veloce, rischia però di farvi scivolare, per cui è bene ricordarsi di mettere la pece. Se sentite che le punte sono diventate un po’ troppo molli, sarà sufficiente inserire la scarpa in frigorifero. Questo metodo dà infatti più forza alle punte, e soprattutto evita gli inconvenienti del dover applicare dei prodotti specifici ( come ad esempio colla per legno ) all’interno dell’embot. Con il caldo e l’umidità accumulata durante il ballo, infatti, la vernice tende a sciogliersi e le scarpine non potranno più essere utilizzate.
Scarpette da Punta più Vendute
Proponiamo un elenco delle scarpette da punta per principianti più vendute in questo momento con informazioni sul prezzo.
Accedendo alle pagine dei prodotti è poi possibile trovare le opinioni dei clienti, uno strumento utile per capire i punti di forza e i punti deboli dei vari modelli.
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